Quando un incendio profuma di futuro

1 Apr 2020
Chiara Marin
Aggiornamenti

Ogni giorno una parte del nostro patrimonio culturale si consuma: il tempo, gli eventi atmosferici, la negligenza da parte dell’uomo ne possono essere la causa scatenante. Ma a volte, anche un incendio imprevedibile può profumare di futuro. In questo articolo vediamo come. 

Fuoco. Ricordo il fuoco nei miei occhi di quel giorno che ho guardato Notre Dame bruciare. Avevo lo schermo davanti del pc, e in un video mostravano come, piano piano, le fiamme stessero prendendo ormai forma.

Qui il videoracconto. Quel che si può vedere è il fuoco e l’incredulità di turisti e parigini.

È passato ormai un anno da quando, nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019, è divampato un incendio nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Inutile soffermarsi sulle ragioni per cui è successo. Quel che è ormai evidente è che ad oggi rimane solo il ricordo della guglia in legno di Viollet-le-Duc e del tetto della cattedrale. Parte di un capolavoro del nostro patrimonio culturale andato in fumo.

Gli sviluppi: la ricostruzione 3D

Pochi giorni fa, però, mi è capitato sotto mano un articolo interessante di Repubblica, il quale sottolineava che “Se non ci saranno nuove sorprese, i lavori di ricostruzione cominceranno non prima del 2021”. E ancora, in un altro articolo riportato da L’Avvenire, alla domanda “Come saranno le strutture interne?” Padre Hénry de Villefranche, cappellano di Notre–Dame e insegnante presso la sua Facoltà, ha risposto: “La cattedrale si rifarà esattamente come era, anche l’interno in legno, grazie a un’accurata ricostruzione in 3D che era stata fatta con le misure precise poco prima. Occorre creare una copertura pesante perché i muri stiano in piedi”. Dentro di me ho esclamato, Che bello! 

Da queste parole, emerge sempre più il ruolo della tecnologia per i beni culturali e l’importanza della documentazione, del monitoraggio, dello studio del patrimonio culturale mondiale attraverso lo sviluppo rigoroso delle tecniche di registrazione.

Valorizzare il patrimonio culturale

Anche AerariumChain, startup innovativa, spende le proprie energie nel dare alle tecnologie un ruolo fondamentale per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. In particolare, utilizza tecnologie avanzate quali 3Dscan, artificial intelligence e blockchain per la creazione di uno strumento cloud a supporto della digitalizzazione del stato di conservazione e dei processi di restauro e manutenzione del patrimonio culturale.

Nello specifico, la scansione 3D contenente tutti i dati del bene viene caricata sulla piattaforma collaborativa SweetHive affinché ogni dato venga protetto e conservato nel tempo. In questo modo, i dati possono essere sempre utili nel momento in cui, in casi estremi di dispersione e distruzione, si intende recuperare la conoscenza visiva di opere perdute e ridare al mondo la gioia del bello, con restauri che si rifanno all’idea originale dell’autore.

Il futuro è nell’innovazione

È proprio per merito di risorse come queste e di altre innovazioni tecnologiche ora a disposizione che Macron e le autorità francesi sperano di ricostruire Notre Dame in tempo per le Olimpiadi del 2024 che si svolgeranno proprio a Parigi. E sarà così anche con le opere caricate su AerariumChain, la soluzione innovativa di SweetHive dedicata all’arte e modalità perfetta per salvaguardare il nostro patrimonio culturale.

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