Tre scansioni per tre pietà

21 Ott 2022
Mila Albert
Aggiornamenti

Tre calchi storici di tre capolavori indiscussi: le Pietà di Michelangelo. Riuniti nella suggestiva cornice della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, ora contano anche dell’immagine virtuale univoca creata dalla scansione 3D realizzata dai nostri Artmen.

Un momento, tre sculture, stesso artista: le pietà di Michelangelo. Racconti scolpiti dalle mani dell’artista fiorentino in tre fasi della sua carriera e dagli esiti diversissimi che raffigurano, oltre all’episodio tragico, la sua evoluzione artistica e umana.

Oggi le tre Pietà di Michelangelo, la Pietà Vaticana (1498-1499), la Pietà Bandini (1547-155) e la Pietà Rondanini (1552-1564) si possono vedere insieme, nella forma dei loro tre calchi storici, alla mostra “Le Pietà di Michelangelo. Tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi”, a Palazzo Reale di Milano. Questo eccezionale allestimento si pone in continuità con quello della mostra appena conclusa al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.

AerariumChain, in collaborazione con i restauratori della Scuola Beato Angelico (Re.BA), ha avuto l’importante compito di realizzare le scansioni 3D delle tre opere, per attestare il loro stato conservativo e documentare i Condition Report in modo più oggettivo e dettagliato.

Le tre copie in gesso,  fedelissime alle originali  così affiancate, consentono un confronto irripetibile e toccante tra diverse composizioni dello stesso tema da cui affiora la crescita di Michelangelo e del suo dramma interiore.

La storia

La Pietà Vaticana (1498-1499) è la prima scultura ad aver visto la luce dalla mano di un Michelangelo appena ventenne. Qui la tragicità del momento passa in secondo piano rispetto alla bellezza della giovane Maria e l’estrema levigatezza del marmo. 

La seconda, la Pietà Bandini (​​1547-1555), dall’Opera del Duomo di Firenze, fu scolpita da Michelangelo in età avanzata e porta i segni di una maggior consapevolezza artistica e anche del tormento del suo autore: alla fine degli anni ‘40 Michelangelo intraprese una riflessione quasi ossessiva sul dolore, la morte e la fede e quest’opera, pensata per il suo monumento funebre, a seguito di un accidentale rottura fu presa irrimediabilmente a martellate da Michelangelo stesso. 

Infine, l’opera su cui la sua mano si è fermata per sempre: l’incompiuta Pietà Rondanini,(1552-1565) conservata presso il Castello Sforzesco di Milano. Questa scultura coglie l’essenza dello stile dell’ultimo Michelangelo che ha rinunciato del tutto all’ideale bellezza della prima Pietà in nome di un realismo materico e tragico. Una raffigurazione del dolore concepita come due anime, quelle di Maria e Cristo, che si fondono insieme in un ultimo debole abbraccio.

Tre calchi che furono creati per orientare i restauri degli originali, fragili a causa della deperibilità della materia che li costituisce e soggetti quindi ad un maggiore monitoraggio. Ad essi ora si sommano le scansioni 3D che gli Artmen di AerariumChain hanno realizzato al loro arrivo a Palazzo Reale. Scansioni da cui si ricaverà l’immagine virtuale univoca di ogni opera, in modo da avere un’impronta digitale perfetta al fine di redigere un Condition Report estremamente obiettivo e documentato.

L’essenza della Pietà che tante volte ha scolpito Michelangelo si riunisce in un momento unico in questa mostra e ora potrà vivere per sempre, ancora di più, grazie all’intervento degli Artmen. #TheArtofForever

Pietà
Milano, Palazzo Reale, pietà
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